Opera filosofica di Giordano Bruno, pubblicata nel 1584. Nel
gruppo dei dialoghi metafisici, costituisce, unitamente alla
Cena delle
Ceneri e al
De l'infinito Universo e Mondi, la più
significativa trilogia del Bruno. Si compone d'un proemio sotto forma
d'epistola, di alcuni componimenti poetici e di cinque dialoghi. Secondo il
Bruno, la realtà è insita nella natura, ed esclude qualsiasi
dualità; è in quanto esiste come tale. Ciò annulla
completamente la trascendenza, in quanto Dio non è al di fuori delle
cose, bensì nella natura stessa, con la quale forma un uno indissolubile.
Noi dobbiamo cercare in noi la via per poter comprendere la divinità,
seppur pallidamente comprensibile, sostenendoci con la fede. Dio solamente
è perfetto, al di là e al di fuori d'ogni umano
sforzo.